Il Presidente Nicola Squitieri, il Segretario generale Francesco Saverio Coppola, il Presidente del Comitato scientifico Andrea Amatucci e tutto il Comitato scientifico dell’Associazione internazionale Guido Dorso augurano un felice compleanno per i suoi 90 anni al Presidente Nicola Mancino. Mancino oltre ad essere componente del Comitato scientifico dell’Associazione Guido Dorso, è stato assegnatario del premio Internazionale Guido Dorso nel 1992 ( XVI edizione), quando ricopriva la carica di Ministro dell’Interno. Lo ricordiamo anche per aver firmato nel 1993 il decreto che istituisce il reato per istigazione razziale noto come Legge Mancino, che è il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano ha offerto per la repressione dei crimini d’odio. Nel 1996 diventa Presidente del Senato. A luglio 2006 si dimette da presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, per poi lasciare il Senato, dopo 30 anni di attività parlamentare, perché viene eletto dal Parlamento in seduta comune come componente del Consiglio superiore della magistratura, in seno al quale ha ricoperto l’ufficio di vicepresidente. Ci piace qui ricordare la motivazione del premio assegnatogli nel 1992 e le sue parole pronunciate nell’occassione:
MOTIVAZIONE PREMIO A NICOLA MANCINO
Nato nella terra che fu già di Guido Dorso, Nicola Mancino, avvocato e pubblicista, iniziò ad interessarsi di politica nel 1952, quando era giovane studente di Giurisprudenza. Da consigliare provinciale e comunale ad Avellino, a Presidente della Regione Campania, da Presidente del gruppo DC al Senato della Repubblica a Ministro dell’Interno, Nicola Mancino si distingue nei vari incarichi per l’alto contributo offerto a livello politico e parlamentare. Alla guida del Viminale in uno dei periodi più difficili della storia del nostro Paese, Mancino ha ben presto conseguito — attraverso l’individuazione di nuove e sempre più incisive strategie di intervento — significativi risultati nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata sia sul piano interno che su quello internazionale. Grazie anche all’impegno profuso, alla maggior consapevolezza del problema criminalità nell’opinione pubblica e ad una reazione civile nelle zone a più alto rischio, con l’azione intrapresa dal Ministro Mancino si è raggiunta finalmente una inversione di tendenza positiva nella crescita dei delitti e nella denuncia e negli arresti. Sul piano interno, l’impegno dello Stato si è concentrato — soprattutto dopo i gravissimi attentati ai Magistrati Falcone e Borsellino — sulla lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, attraverso: l’isolamento dei detenuti mafiosi in carceri speciali; l’incentivazione del pentitismo e della rivolta morale; un miglior controllo del territorio nelle regioni a rischio e nelle aree metropolitane; il sequestro dei beni dei clan; interventi sia diretti, con arresto di personaggi di spicco, sia indiretti con lo scioglimento di oltre 40 comuni infiltrati; miglioramento delle strategie con il decollo anticipato della D.I.A.; l’ottimizzazione del coordinamento e la sollecitazione dell’attività di «intelligence». Sul piano internazionale, l’impegno ha riguardato soprattutto la lotta alla droga e ai suoi canali di smistamento, il miglioramento delle relazioni e degli scambi tra polizia, la tendenza all’armonizzazione tra le legislazioni internazionali e il programma per una polizia europea.
IL MESSAGGIO DEL MINISTRO MANCINO
Guido Dorso, del quale quest’anno celebriamo il centenario della nascita, rappresenta una personalità politica che per la sua coerenza antifascista e per la profondità del suo pensiero non soltanto ha onorato la comune terra Irpina, ma l’intero Paese, mi fa molto onore ricevere questo premio, anche e soprattutto perché collegato al nome di un grande meridionalista il cui messaggio politico e morale rimane ancora di significativa attualità.
