L’Associazione Internazionale “Guido Dorso” si unisce al grande dolore della famiglia, la moglie Rosa ed i figli Amedeo e Gianfranco, per l’improvvisa scomparsa del prof. Antonio Pisanti, fondatore e segretario generale dell’Associazione e già attivo e intelligente animatore negli anni ‘ 70 del centro studi Nuovo Mezzogiorno con delega ai problemi dell’educazione e dell’istruzione. Antonio Pisanti fu attento e acuto osservatore delle problematiche del mondo della scuola e di quella napoletana in particolar modo promuovendo ed organizzando incontri, pubblicazioni ed iniziative di particolare interesse tra cui va ricordata la Giornata del Mezzogiorno riservata agli studenti delle scuole medie. Un impegno contestualmente portato avanti anche dalle colonne della rivista Politica meridionalista di cui fu vicedirettore fin dalla nascita della testata nel 1972. Nato a Napoli il 6 aprile 1942, laureato in Pedagogia all’Università di Salerno, direttore didattico, giornalista-pubblicista, Pisanti fu collaboratore di periodici, riviste e giornali e presidente dell’Associazione giovani insegnanti “Il Timone”.
Lettera di Giannino Di Stasio ad Antonio Pisanti
Lo scrittore e giornalista Giannino Di Stasio, autore di questo ricordo di Antonio Pisanti, ha svolto una intensa attività pubblicistica collaborando a quotidiani e riviste (tra cui Politica meridionalista) con note di costume, ricerche storiche, inchieste e racconti di successo destinati agli studenti delle scuole medie.
Carissimo Tonino,
te ne sei andato in punta di piedi, con infinita discrezione, come nel tuo carattere fatto di piccole e grandi sensibilità, di nobilissima signorilità. Da quando mi è stato comunicato con grande commozione che ti sei allontanato, già da quello stesso giorno ho sperato di ricevere un tuo biglietto di saluti, come si faceva una volta per partecipare agli amici di essere in viaggio. Ho atteso per un pò di tempo, trascorso nel vano tentativo di convincermi che te ne sei andato per davvero. Non ancora ci sono riuscito, e non so se giammai ci riuscirò. Ed allora mi son detto che devo parteciparti con altrettanta commozione che sei e rimarrai uno degli amici più cari, di quelli dai quali è difficile pensare di essersi separati dopo aver vissuto insieme per tanti anni significative esperienze intorno ai comuni interessi ‘giornalistici’. Basta sfogliare la raccolta di ‘Politica meridionalista’ diretta dal nostro amico Nicola Squitieri, i tuoi tantissimi interventi critici fin troppo benevoli su tutte le mie pubblicazioni. Nella fattispecie sei stato un vero ‘ultrà’ a sottolineare le cose buone e quelle meno buone dei miei scritti, convincendomi con i tuoi continui suggerimenti ad intervenire sulle pagine non ancora licenziate. E poi, come posso dimenticare, in questo contesto, la ‘festa’ da te organizzata nella palestra della tua scuola, tappezzata di striscioni, alla quale parteciparono centinaia di studenti, solo per festeggiarmi e ascoltarmi come autore.
E poi ancora il significato intellettuale e morale dei tuoi interventi su tutto ciò che ti suggeriva la tua partecipazione, le tue attenzioni dialettiche sui giovani, le tue silenziose condanne sul cattivo esercizio del potere, le sfumature interpretative sul significato di un qualsiasi intervento nei dibattiti di elevati e difficili contenuti, come se fossero sempre delle tua materia. Carissimo Tonino, nel salutarti con ‘gioia’, quella suggerita dall’incontro con un amico di vecchia data e di grandissima stima, non posso non ricordare l’affetto, la comprensione, e le linee guida dal tuo essere padre di due brillantissimi giovani, marito di una dolcissima donna, nonché affettuosissimo nonno, oggi di tre nipoti. Ciao Tonino, prima o dopo ci rincontreremo, com’è nell’ordine naturale della vita. Ovviamente non te lo dico in chiave retorica, quella stupida e insignificante delle frasi dette. Ma nel convincimento amicale di chi ha perso un vero grande amico.
Con affetto, Giannino.