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Intervento di saluto del Presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri

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Un premio per una nuova chiave di lettura del nostro Sud

 

A nome dell’Associazione Dorso che ho l’onore di presiedere desidero rivolgere un grato saluto alle autorità, ai premiati e a tutti gli intervenuti e in particolar modo al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che da sempre è vicino al nostro impegno culturale e civile ed è stato anch’egli stesso destinatario, nel 2008, del premio Dorso. “Il messaggio che ci ha lasciato Guido Dorso è stato una lezione di moralità e rigore ancora oggi sferzante e stimolante da cui possono trarre ispirazione le nuove generazioni per avvicinarsi alla politica e innovarla”. Sono parole pronunciate da Giorgio Napolitano in occasione del conferimento, nel 1998, del Premio Dorso. Ci è sembrato questo il modo migliore per aprire l’odierna cerimonia e rendere così anche noi un sincero omaggio all’ex Presidente della Repubblica scomparso il 22 settembre. Vorrei poi anche ricordare che con l’elezione di Napolitano al Quirinale – dopo quelle di De Nicola e Leone – fu segnato ancora una volta il prestigioso primato di Napoli e per l’intero Mezzogiorno: quello di aver dato al Paese tre grandi uomini di Stato che con la loro straordinaria testimonianza politica e umana, smentiscono nei fatti anche tanti luoghi comuni sulla classe politica del nostro Mezzogiorno. Con la celebrazione di questa 44ma edizione del Premio Dorso abbiamo raggiunto un traguardo sempre più raro  attraverso un percorso  che, dall’ormai lontano 1970 in poi, ha avuto il particolare merito di accendere i riflettori su tante eccellenze del nostro Mezzogiorno. I “cento uomini di ferro” di dorsiana memoria che oggi arricchiscono l’albo d’onore del Premio, ciascuno nei vari settori di provenienza, hanno contribuito a far crescere a livello economico, sociale e culturale il Paese consentendo così anche di offrire una nuova chiave di lettura del nostro Sud. I consensi raccolti negli anni dal Premio Dorso vanno anche certamente individuati con la squadra che ha dato e dà vita all’iniziativa  ed al prestigioso parterre di patrocini, dal Senato della Repubblica che ospita, dal 2000, l’evento, al Consiglio Nazionale delle Ricerche e  all’Università degli studi di Napoli “Federico II”. A queste tre grandi istituzioni del Paese vada il nostro augurio per gli importanti traguardi conseguiti nel 2023: Il Senato che festeggia i 75 anni della sua prima seduta; il Cnr con i 100 anni dalla sua costituzione e gli 800 anni che si appresta a raggiungere, nel 2024, la Federico II. Un saluto e un rinnovato ringraziamento per il lavoro svolto desidero poi rivolgere all’autorevole commissione giudicatrice composta dal Ministro  per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto (Premio Dorso nel 2004); al prof. Andrea Amatucci, presidente del Comitato scientifico  dell’Associazione Dorso; dal prof. Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco di Napoli; dalla prof.ssa Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr; dal prof. Matteo Lorito, rettore dell’Università di Napoli “Federico II” qui autorevolmente rappresentato dal prof. Filippo De Rossi Premio Dorso nel 2022. Il Ministro Fitto e la presidente Carrozza –  impegnati entrambi in missione fuori dall’Italia – hanno fatto pervenire  il loro augurio ai premiati e il saluto ai convenuti. Con la Commissione giudicatrice desidero anche rivolgere un grato saluto agli  amici del Comitato scientifico dell’Associazione qui rappresentato da: Marta Herling, Cesare Imbriani,  Filippo Patroni Griffi, e Giulio Tarro . Al presidente del Senato, Ignazio La Russa va il nostro ringraziamento per aver voluto confermare quel consolidato rapporto di collaborazione vissuto anche con la piena condivisione delle finalità culturali e civili del Premio, una condivisione da sempre manifestata anche dalla famiglia Dorso attraverso la prof.ssa Elisa Dorso. Questa 44ma edizione ha avuto un significativo prologo con la consegna, a Napoli, a palazzo San Giacomo, del Premio Dorso all’ex sindaco di New York, Bill De Blasio, nel corso di una cerimonia che ha visto l’intervento del sindaco della città, Gaetano Manfredi, destinatario riconoscimento nel 2021. Anche quest’anno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – testimoniando la sua rinnovata attenzione nei confronti della nostra iniziativa –  ha voluto confermare l’assegnazione di un personale ambìto riconoscimento che viene oggi destinato alla Fondazione Sicilia, presieduta da Raffaele Bonsignore. Con la pubblicazione di un numero speciale della rivista “Politica meridionalista-Civiltà d’Europadedicato all’importante traguardo dei suoi primi 50 anni di vita, nel corso dell’anno, abbiamo anche realizzato – con il coinvolgimento delle varie realtà territoriali del Sud – una serie di iniziative di carattere economico e culturale, in piena condivisione dei comuni obiettivi da perseguire: cioè di fare sempre più squadra per il risveglio del nostro Mezzogiorno. Per la significativa e preziosa collaborazione prestata alla realizzazione di tutte le  nostre finalità, consentitemi di ringraziare ancora una volta con tutti gli amici dell’Associazione, il nostro segretario generale, Francesco Saverio Coppola e di rivolgere anche un grato saluto al presidente del comitato organizzatore, Michele Giannattasio. Anche questa 44ma edizione del Premio vede  destinatari dei riconoscimenti autorevoli esponenti delle istituzioni, dell’economia, della ricerca  e della cultura che – quali nuovi ‘ambasciatori del Mezzogiorno’ – andranno ad arricchire il prestigioso albo d’onore del Dorso con un simbolico “passaggio di testimone”  che annualmente  il Premio propone attraverso l’assegnazione del riconoscimento ad un giovane laureato e che oggi  viene assegnato alla dott.ssa Giovanna Sebastianelli  dell’Università del Molise. Nel ricordare i 75 anni dell’entrata in vigore della nostra Costituzione – che ha visto la sua nascita proprio in questo Palazzo – desideriamo formulare ancora una volta l’auspicio che il anch’egli del Parlamento possa presto tradurre in realtà quell’articolo che parla di eguaglianza dei cittadini più volte richiamato dal Presidente della Repubblica e purtroppo finora ancora disatteso.